Tra le tecniche utilizzate da “il giardino dell’acero rosso” , il Batik risulta la più suggestiva ed elaborata.
“il giardino dell’acero rosso”, nella realizzazione dei suoi preziosi teli, fa propria l’esperienza dell’antica tecnica del Batik, sapiente metodo di decorazione del tessuto di origine orientale.
Da qui disegni esclusivi e squisiti abbinamenti di colore definiscono top, parei, sciarpe, foulard, complementi d’arredo.
Il fascino di ogni pezzo risiede nell’impiego di materiali pregiati, nella marmorizzazione delle superfici colorate che ricorda la preziosità delle pietre dure, nel calore e nella magia dell’Oriente evocati dal metodo di decorazione.
Il Batik ha origine sud asiatica ed è nato più precisamente nell’isola di Giava.
In origine praticato come forma d’arte riservata alla nobiltà giavanese, viene in seguito introdotto anche presso la popolazione e, molto apprezzato all’estero, si divulga in Europa verso il 1815.
La stoffa, dipinta con cera vergine d’api liquefatta, mediante un particolare strumento chiamato ‘tjanting’, viene immersa in un liquido colorante che penetra soltanto nelle parti di tessuto non impermeabilizzate dalla cera. In questo modo si realizzano dei disegni chiari che spiccano su un fondo colorato. Si può quindi dire che il “batik” è una sorta di “tintura al contrario”, nella quale appunto il disegno appare dove il colore non è penetrato.
L’esecuzione di un dipinto a più colori richiede il ripetersi delle operazioni sopraindicate per ogni tinta.